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Helmut racconta: “abitare” nel 1944 durante i bombardamenti alleati

Helmut racconta è la rubrica di Prismag sul mondo storico-militare

Care lettrici e cari lettori, sono sempre io, il vostro Starszy Kapral Helmut. Sono stato un caporal maggiore del nucleo Nbc dell’esercito della Polska Rzeczpospolita Ludowa, la Repubblica Popolare di Polonia, durante la Guerra fredda. Dopo sminamenti e bonifiche di aree radioattive mi hanno messo a riposo forzato nella fureria di Prismag, dove ho il compito di tenervi compagnia raccontando storie e curiosità a tema militare.

La storia che voglio raccontarvi oggi potrebbe essere quella dei vostri nonni che hanno vissuto la Seconda guerra mondiale. È la storia di chi la guerra, per motivi anagrafici, non l’ha combattuta, ma l’ha vissuta in prima persona a casa propria

Nell’Italia post Armistizio, contesa fra tedeschi e forze alleate, a pagare il prezzo più caro sono stati i civili. Ogni nonna e nonno italiano ricordano certamente Pippo, nome con cui erano indicati gli aerei alleati che di notte bombardavano punti strategici per la logistica e la comunicazione, come fabbriche, ferrovie e ponti.

Gli abitanti delle città, più o meno piccole che fossero, si erano attrezzati come potevano per far fronte ai bombardamenti alleati. Ogni centro aveva dunque il proprio rifugio antiaereo, spesso abitabile, con tanto di corrente elettrica e servizi igienici. I rifugi potevano essere voluti e costruiti dalla popolazione oppure di proprietà del Regno, che già nel 1936 imponeva l’obbligo di designare un rifugio antiaereo in ciascuna abitazione di nuova costruzione. I rifugi potevano poi essere outdoor, scavati con gallerie sotterranee o all’interno di pareti rocciose.

Tutto questo avveniva ottant’anni fa: si stima che dal settembre 1943 all’aprile 1945 in Italia siano morti quasi quarantamila civili a causa dei bombardamenti alleati. La guerra aerea è stata violentissima per i civili nell’ultimo conflitto. Oggi lo è ancor di più, potendo gli eserciti avvalersi di strumenti di morte ancor più sofisticati e potenti. Non esistono bombe intelligenti, non esistono effetti collaterali accettabili. La guerra non è un videogioco e, quando le bombe cadono, sono sempre stupide e violente.

Pare che il genere umano non abbia capito la lezione… ma spero di sbagliarmi.

Ci “leggiamo” alla prossima storia,

il vostro Starszy Kapral Helmut


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