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L’Olympiade culturelle: l’equilibrio tra sport e cultura

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Dal 2022 ad oggi, l’Olimpiade della cultura di Parigi ha messo al centro dei Giochi il perfetto equilibrio tra muscoli e mente che il barone Pierre de Coubertin – il suo ideatore – aveva a lungo ricercato, ispirandosi all’antica Grecia. Tra danza, teatro, mostre, spettacoli, concerti e rassegne

Nel 1904, il dirigente sportivo, pedagogo e storico francese Pierre de Coubertin dichiarava al quotidiano Le Figaro: «È giunto il momento di fare il passo successivo e di riportare l’Olimpiade alla sua bellezza originaria. Ai tempi di Olimpia, le belle arti si combinavano armoniosamente con i Giochi olimpici per creare la loro gloria. Questo deve tornare a essere realtà». 

Che ci crediate o meno, la cultura ha sempre avuto un ruolo di primo piano nel contesto dei Giochi olimpici. Nell’antica Grecia, l’arte e lo sport andavano di pari passo e si pensava che il modo migliore per raggiungere l’armonia fosse il perfetto bilanciamento tra l’esercizio fisico e quello mentale. Quando il barone e padre dei Giochi moderni definì i suoi piani per il futuro della manifestazione, rinnovò la sua intenzione di creare un forte legame tra atleti, artisti e spettatori. De Coubertin, infatti, riteneva che la combinazione di «muscoli e mente» – nello specifico tra sport e arte – potesse essere uno dei valori cardine della manifestazione. Per questo motivo, nel programma olimpico cominciarono a comparire competizioni artistiche che potessero affiancare lo sport. 

Le medaglie venivano assegnate in cinque categorie: architettura, letteratura, musica, pittura e scultura, salvo essere in seguito suddivise in ulteriori categorie ben più specifiche come la letteratura drammatica, lirica o epica; la musica orchestrale e strumentale; il canto solista e in coro; disegni, arti grafiche e dipinti; statue e rilievi. Le arti continuarono a essere considerate discipline olimpiche a tutti gli effetti dal 1912 al 1949, per poi scomparire gradualmente dalle competizioni. Oggi queste discipline artistiche sono ancora ben rappresentate prima e durante i Giochi, più precisamente nell’ambito della tradizionale Olympiade culturelle (o Olimpiade della cultura), un ricco programma artistico e culturale multidisciplinare organizzato rigorosamente al fianco di quello che può essere considerato uno dei più grandi e illustri eventi sportivi mondiali.

Per tre stagioni consecutive, dall’estate del 2022 a oggi, per le strade di Parigi sono stati organizzati eventi culturali, artistici e sportivi per mettere in mostra la ricchezza culturale del Paese, creando esperienze e ricordi emozionanti per il maggior numero di persone possibili.

Come in una grande festa popolare, sono stati coinvolti artisti, compagnie, organizzazioni non-profit, comunità e club sportivi, realizzando centinaia di eventi – per lo più gratuiti e aperti al pubblico – capaci di incrociare arte, sport e valori sia olimpici sia paralimpici. Per la direttrice dell’Olympiade culturelle, Dominique Hervieu, la componente intellettuale dei Giochi è unica nel suo genere, in quanto sono gli unici eventi sportivi di questo livello a presentare in parallelo un programma che dia ampio spazio alla cultura. Il Comitato olimpico internazionale, infatti, ha l’obbligo di proporre al Paese e alla città ospitante un’offerta culturale multidisciplinare, che spesso si muove tra danza, il teatro, l’opera, le arti plastiche, i fumetti, la gastronomia, la ceramica e il know-how francese.

«I Giochi olimpici portano molta attenzione sulla città e in generale sul Paese che li ospita», racconta Benedetta Acri, giornalista per Olympics.com, che seguirà da vicino la manifestazione. «Le iniziative per mettere in luce gli aspetti più positivi non mancano mai: la cultura, le bellezze naturali, architettoniche, il valore artistico e turistico del Paese in particolare vengono sempre messi in risalto. Parigi 2024 non farà eccezione. In contemporanea agli eventi sportivi, saranno molte le iniziative che coinvolgeranno persone di tutte le età e nazionalità».

Anche i contesti in cui tale progetto si svilupperà saranno estremamente variegati: dal patrimonio naturale alle palestre, passando per gli stadi, ma anche in siti come la Grande Halle de la Villette, l’Opéra Garnier, il castello di Versailles e il Mucem di Marsiglia, per citarne alcuni.

«Si tratta di un modo per modernizzare, migliorare e arricchire la vita degli abitanti del luogo e dei turisti, regalando loro dei nuovi spazi di aggregazione. Inoltre, molti eventi sportivi si terranno nei più belli e famosi monumenti di Parigi: gli sport equestri a Versailles, per un salto indietro nel tempo; la scherma al Grand Palais; il beach volley ai piedi della Torre Eiffel; il surf sarà sulle onde perfette di Teahupo’o, Tahiti. Si tratterà di una vetrina per mostrarsi al mondo», aggiunge Acri.

Concerti, spettacoli, mostre, balli di gruppo, film, creazioni digitali, laboratori per tutte le età, passeggiate. Saranno tantissimi gli eventi che riguarderanno in prima persona la capitale francese. Oltre alla Francia, anche i dipartimenti d’oltremare sono coinvolti nel progetto Parigi 2024. La prospettiva è quella di creare momenti indimenticabili e di lasciare in eredità strutture che verranno utilizzate dalla popolazione».

Tale mobilitazione ha dato vita a un’ampia narrazione collettiva, dimostrando come lo sport e la cultura abbiano molteplici valori in comune: il gusto per lo spettacolo e l’eccellenza, la consapevolezza nel creare dialoghi tra molteplici culture, l’inclusività, ma anche e soprattutto la capacità indiscutibile di mettere il valore dell’essere umano al centro della propria storia.  

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