0,00 €

Nessun prodotto nel carrello.

0,00 €

Nessun prodotto nel carrello.

Quando la migrazione è donna  

spot_imgspot_imgspot_imgspot_img

Spesso ci si concentra sulle nazionalità, si accendono i riflettori sulle condizioni di ricezione nei Paesi d’arrivo e – sempre – si critica la gestione politica del fenomeno. Nella narrazione dei processi migratori contemporanei e nella legiferazione europea non si tiene conto della femminilizzazione dei corpi in movimento. Cosa vivono le donne nei processi migratori? Lo abbiamo chiesto a Laura Schettini, storica e docente presso l’Università di Padova

Articolo a pagamento

Lo sappiamo: il paywall è odioso.
Ma il nostro giornale vive solo grazie ai suoi lettori.
Per questo alcuni nostri articoli, come questo, sono riservati a chi acquista la nostra rivista e si abbona. Diamo ai nostri abbonati la rivista completa, con notizie originali e fonti e voci esclusive.
Cerchiamo di essere più indipendenti possibili perché crediamo che solo così possiamo garantire ai lettori un'informazione priva di condizionamenti.
Se anche tu credi nella nostra missione, unisciti a noi acquistando una copia o abbonandoti al progetto!

Se hai già acquistato il numero o una collezione, accedi qui.

Articoli correlati

Migranti, Ong e violenza. «Così Trump ha trasformato l’accoglienza in paura»

Il confine tra Messico e USA è sempre più pericoloso. Lo racconta Dora Rodriguez, una migrante salvadoregna che da oltre quarant’anni vive a Tucson, Arizona, lavorando come assistente sociale e prestando soccorso alle persone che cercano di oltrepassare la frontiera

Burattino senza fili: ricostruire una body self image infranta

La cultura dell’apparenza sta mettendo in crisi il rapporto che ogni persona ha con il proprio corpo. Ne abbiamo parlato con Eleonora Sbraci, dottoressa in Psicologia all’Università di Padova

Quattro lupi per strada, storia di una migrazione selvatica oggi a rischio

Viaggiatori d’Europa silenziosi e temuti, i lupi sono riusciti a recuperare uno spazio tutto loro grazie a campagne mirate di protezione. Oggi la specie rischia però un declassamento che la esporrebbe a bracconaggio e abbattimenti in favore dell’attività antropica

Il nostro struggle: il segno indelebile della profilazione razziale 

«Quando vado in stazione a Milano so che sarò controllato»: è la testimonianza di un ragazzo del collettivo Immigrital1 di origini marocchine. Secondo l’Ecri, la profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine in Italia è parte «di un discorso d’odio spesso incontrastato». La conferma arriva dal caso della morte di Ramy Elgaml

Dentro Macomer. I Cpr tra detenzione e deriva manicomiale

I Centri di permanenza per il rimpatrio sono carceri di fatto. Dentro ci sono casi di persone con fragilità psichiche. A Macomer, in Sardegna, da un’ispezione a sorpresa è nato il report-denuncia A porte chiuse