Torna Te lo legge Prismag con Scrivere oltre la razza (Writing beyond race, tradotto per Il Saggiatore da Alessandra Castellazzi) di bell hooks.
La scrittrice, filosofia e teorica femminista afroamericana in questo libro, pubblicato nel 2013 e riedito dal Saggiatore nel 2024, affronta il tema del razzismo con un punto di vista radicale. Anche se nel suo mondo, gli Stati Uniti, non c’è più una separazione netta e distinta tra neri e bianchi, e anzi ci sono persone nere che hanno acquisito posizioni di potere – come Barack Obama – ciò non significa che il discorso intorno al razzismo sia finito.
Hooks parte da un assunto fondamentale: l’ideologia suprematista bianca è più viva che mai e plasma l’esistenza di chiunque, non solo delle persone nere, trasmettendosi all’interno delle singole comunità lungo i binari delle differenze economiche, sociali e di genere. La società suprematista bianca è la linea di fondo nelle questioni di razza e di razzismo, dice hooks.
Un condizionamento avviene, per esempio, dal momento in cui i bambini e le bambine sono introdotti alla cultura dominante (che per l’autrice si riassume nella locuzione «patriarcato capitalista imperialista suprematista bianco»), specialmente attraverso i media, l’educazione scolastica e l’influenza – a volte negativa – dei loro compagni.
Nel pensiero di hooks è cristallina la contrapposizione tra il femminismo bianco che storicamente ha lottato per l’autodeterminazione delle donne senza riconoscere o prestare attenzione alle differenze interne alla categoria.
Le donne nere sono vittime due volte: del patriarcato e della società suprematista bianca, questa è la considerazione di hooks.
Spaziando dall’estetica che perpetua l’immagine della donna bianca e bionda come «più bella», sino alle rappresentazioni razzializzate dei personaggi neri in film e libri contemporanei, e prendendo spunto dalle biografie di Malcolm X e Martin Luther King, l’analisi di bell hooks è chirurgica nell’evidenziare quali siano i problemi e quanto facciano parte dell’impalcatura stessa su cui si regge la nostra società.
Scrivere oltre la razza dunque è un’opera che invita a una riflessione profonda sulle dinamiche di potere nella nostra società e sul ruolo che ciascuno può avere nel promuovere un cambiamento significativo. La prospettiva di bell hooks è un invito a riconoscere e sfidare le strutture oppressive, promuovendo una cultura basata sull’inclusione e sull’amore.