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Il rapporto amore-odio tra calcio e meme

Girotondo tra alcune delle pagine di meme sul calcio più popolari in Italia: Ufficialə, Serie /A/ Memes e As Roma Schickposting. Memare è una cosa seria: ecco perché il successo si misura in like e riconoscenza

«Non ci siamo mai incontrati dal vivo, ma facevamo parte della community di shitposting nel 2018: eravamo attivi su pagine Facebook del settore, come Merdapostaggio. Come appassionati di calcio, ma anche come membri di quella community, rifiutavamo già allora la comicità sconcia alla Calciatori Brutti o Pastorizia [due pagine social che hanno inaugurato l’ironia sul calcio via social, ndr]». Michele Arvizzigno, 21 anni, è uno degli amministratori della pagina Facebook Ufficialə. Nata nel 2021, oggi vanta oltre 37mila like e quasi 51mila follower, con un gruppo riservato da 30mila iscritti, 154mila seguaci su Instagram e 18mila su X. Non solo: c’è anche Il mirabolante store di Ufficiale ahah felicità, lo shop il cui claim fa capire il tipo di ironia della pagina. Tre ragazzi a gestirla per anni, oggi rimasti in due. «All’inizio creavamo meme solo per noi, ci capivano in pochi anche perché parlavamo di cose personali. Poi abbiamo inaugurato uno stile nostro che la gente ha capito in poco tempo. Già dopo cinque mesi avevamo raggiunto una popolarità inaspettata», ci racconta. Dopo sei anni e altrettante stagioni calcistiche, anche la moderazione del gruppo è diventata un automatismo. Alla fine, non essendo una questione di guadagni, l’unica premura è non farsi sfuggire qualche meme troppo ai limiti delle regole social. «Questo non vuol dire che non ci piaccia il black humor, anzi. Ma è diverso dal “bomberismo”. Come idea di comicità avevamo quella su cui si è basato il gruppo di Serie /A/ Memes, Rui /A/yanami». 

Piuttosto, oggi rimane il districarsi tra il pubblico di X e di Instagram. Anche se la vera fonte di contenuti rimane il gruppo su Facebook. Quasi un paradosso di popolarità, visto il declino del social blu. «In ogni caso, non gestiamo queste pagine per fare soldi. Non ci siamo mai interessati a sponsor o collaborazioni». Né a memare su argomenti come la politica, confessano. «È capitato che squadre, giocatori o anche politici e personalità famose condividessero i nostri meme, ma nulla di più». Più frequente, invece, incappare in utenti che non capiscono subito qualche battuta. «Ma è tutto normale, sono meme: l’importante è far divertire insieme a noi chi li legge». 

Una pagina più “anziana” di Ufficialə e che continua ad essere un riferimento per i meme sul calcio è la già citata Serie /A/ Memes, con il gruppo Facebook Rui /A/yanami. Nata nel 2017 grazie a Tommaso e Alex, due migliori amici divisi dalla fede per Roma e Lazio, oggi vanta oltre 52mila follower e 48mila mi piace alla pagina Facebook, più di 9mila iscritti al gruppo, 19mila seguaci su Instagram, 18mila e più su X. «TikTok lo usiamo ancora poco. Quando siamo nati abbiamo riempito un buco nel panorama di pagine, creando qualcosa di alternativo con un’ironia calcistica più ricercata e sfruttando da subito il vantaggio di parlare dell’intera Serie A anziché di una singola squadra», ci racconta Tommaso, il creatore di fede giallorossa. Oggi gli admin sono sei, di cui due integrati dal gruppo Facebook. «Rui poi è diventato per un periodo l’aggregatore di altre pagine, con la nascita di Radici di Rui su altri sport. Abbiamo perso il conto di quante cose collegate sono venute fuori». Da fruitori di meme a creatori, insomma, è un attimo. Sempre con l’obiettivo di non alzare polveroni né polemiche tra gli utenti: «Abbiamo sempre usato il pugno di ferro nella moderazione dei contenuti e nelle entrate nel gruppo. Su 800 domande ne rifiutavamo 700. Oggi la gente si regola da sola». Mentre su Facebook non ci sono mai stati problemi, «su Instagram abbiamo subito il cosiddetto shadow ban, i post arrivavano solo ai nostri follower». Niente sponsorizzazioni neanche per Serie /A/ Memes ma «abbiamo collaborato con la rivista Ultimo Uomo. Con DAZN, invece, abbiamo vissuto un’esperienza stranissima», racconta Tommaso. «Noi dovevamo mandare meme sul Clásico [Barcellona-Real Madrid, ndr] durante il primo tempo di un Torino-Fiorentina, ma nonostante l’entusiasmo iniziale ci furono rifiutate tante proposte. Ci siamo resi conto della differenza di target e dell’inadeguatezza dei meme in tv». Alla fine, fu mandato in onda un solo meme da Alex, il fondatore di fede biancoceleste. Meglio restare sui social, insomma. 

Qui, continuano a crescere i follower di As Roma Schickposting, la pagina meme solo sulla squadra giallorossa, fondata e gestita dal 2017 da Flavio Mattei e Giulio Cerza. Il nome è un omaggio a Patrick Schick, giocatore ceco che non brillò granché all’ombra del Cupolone (nonostante sia ancora oggi l’acquisto più caro della storia della Roma) e dunque oggetto di scherno e meme da parte della tifoseria romanista. «A gennaio 2023 avevamo 25-30mila follower, oggi ne abbiamo 100mila di più», ci raccontano. «A testimonianza che anche a distanza di anni si possono trovare nuovi spazi per farci conoscere». Oggi Schick (com’è chiamata da tutti) conta 40mila fedeli su TikTok, 130mila su Instagram, 30mila sulla pagina Facebook, 21mila iscritti al gruppo e 10mila su X. Numeri da sballo per una pagina che parla e mema su una sola squadra. L’ultima collaborazione avviata è con Radio Manà Manà Sport Roma, dove Flavio e Giulio sono stati arruolati come speaker. «Questo ci aiuta anche a produrre meme sulla strettissima attualità, stiamo sempre sul pezzo». Ma negli anni le occasioni per farsi conoscere sono state tantissime. Dalle dirette su Twitch alle telecronache ironiche delle partite della Roma nella sede del mensile Scomodo. «Il networking è stata una chiave per crescere: recentemente siamo stati invitati da Gemello al concerto di Gemitaiz, dove abbiamo conosciuto il portiere del Lecce Wladimiro Falcone, romano e romanistissimo. Un altro esempio: la comica Michela Giraud è diventata un’amica». E ancora: Alex Polidori, il doppiatore di Spiderman, « è fissato con la Roma, ci ha proposto di mettere in pagina il doppiaggio della scena di Dybala che rifiuta l’Arabia e resta da noi». Poesia. Anche i fondatori di Schick confermano che schivare i ban alla pagina nel tempo è stato difficile ma «da anni non veniamo più chiusi, anche se siamo al secondo gruppo di riserva». E, soprattutto, «ci hanno accollato pure l’ovazione a Saud Abdulhamid [difensore della Roma di nazionalità saudita, ndr] al suo esordio all’Olimpico contro l’Athletic Bilbao». Viralità senza confini. D’altronde, siamo il Paese dove un post su X ha fatto credere a tutto il mondo che Marco Violi, giornalista e tifoso della Roma, fosse l’attentatore di Donald Trump in Pennsylvania.

Eppure, secondo il report Digital 2024 di We Are Social e Meltwater, in Italia i social sono sempre più utilizzati per informarsi e intrattenersi. Rispetto al 2022, nel 2023 il tempo speso tra Instagram, Tik Tok, Facebook e YouTube è aumentato di un minuto, grazie soprattutto ai contenuti comici, ai meme appunto, e ai video virali (+3,7 per cento). Insomma, bene le pagine divulgative anche sul calcio (Cronache di spogliatoio ne è un esempio) ma il cazzeggio non ce lo toglie nessuno. Poi torniamo a insultarci su rigori e falli di mano. E su Donald Trump.

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